Il primo costume scenografico mai realizzato, è stato creato per un lavoro d’esame al quarto anno scolastico al Csia di Lugano. La tematica fil rouge era “nottetempo” e durante l’arco di nove mesi scolastici ho progettato un costume ed un elemento strutturale ad esso legato, con l’intento di ricreare una scenografia teatrale completa. Questo primo lavoro d’esordio è stato un punto di arrivo ma anche di partenza, che ha preparato il terreno per la futura messa in opera di altri costumi. Vale la pena puntualizzare che la scenografia, molto più presente fisicamente nel lavoro de “La Sacra Musa”, è spesso suggerita o per meglio dire proiettata dal costume stesso, che evoca immagini suggestive ed allegoriche. Il tema comune che si è creato partendo da questo lavoro, e che tutt’oggi distingue gli altri che sono stati creati è l’espressione pluriforme della femminilità nella quale la donna si specchia e manifesta la propria natura. Ho un ricordo molto nitido di come sin da bambina io fossi fortemente affascinata dal mondo della moda, del fantastico e di tutto ciò che potesse evocare mistero. Forte di questa mia passione proseguo e dedico ogni mia energia agli sviluppi futuri di questa mia predilezione creativa.
È mio desiderio ringraziare Concetta Müller dell’Atelier di sartoria SomainiSei in Lugano con le sue collaboratrici Clara e Lydia, per l’indispensabile maestria sartoriale con la quale i miei tessuti tinti a mano e progetti folli prendono davvero vita e diventano ciò che ho immaginato.
Nel costante tentativo di conquistare il mio sogno personale e professionale sono stata e sono accompagnata da persone piene di garbo e altruismo, questo scambio è reciproco e sincero.